Quando qualcuno mi domanda cosa è, la prima cosa che mi dicono: “ah allora tu lavori con i bambini e ti occupi del linguaggio!”.
Nonostante sia considerata la terza scuola di psicoterapia di Vienna, dopo quella creata da Freud e Adler, rimane ancora conosciuta a pochi. Eppure per me è stata una rivoluzione. La logoterapia è stata creata da Frankl, medico, psichiatra e soprattutto un uomo straordinario i cui libri dovrebbero essere patrimonio dell’umanità.
La logoterapia è una terapia, sì, che con le sue tecniche e le sue basi scientifiche, si fonda su un assunto fondamentale: l’uomo ha bisogno di un senso nella sua esistenza.E che, a ben cercare, il senso si trova in tutte le situazioni, anche le più disperate (e Frankl ha vissuto la peggiore situazione immaginabile).
Questo è il punto di partenza della terapia, che è di tipo “esistenzialista”, basata sul confronto con i temi cari all’esistenzialismo, come il rapporto con la morte, la responsabilità, la libertà e l’angoscia. È una terapia che non attribuisce etichette alle persone, ma tiene conto di molti aspetti, tra cui l’eredità familiare, il contesto storico e sociale, il carattere personale e i traumi subiti.
Sono da anni interessata alle terapie esistenziali perché a mio giudizio, più di altre, arrivano alla questione delle questioni, cioè, come voglio vivere? Cosa è importante per me? Qual è il mio ruolo nel mondo? Per questo, e anche per la mia lunga esperienza con gli adolescenti e i giovani adulti, lavoro molto volentieri con questo pubblico, ma anche con le persone adulte che sono in crisi, crisi di coppia, professionale, o hanno attacchi di ansia o di panico improvvisi che non riescono a decifrare.
Per tutte queste ragioni potete contattarmi, insieme vi accompagnerò in questa esplorazione del vostro personale materiale umano, unico e irripetibile.
